venerdì 12 agosto 2011

mercoledì 22 giugno 2011

Soffio...

L'Amore è un soffio di Dio dentro il respiro inquietante dei nostri affanni...

sabato 18 giugno 2011

Dio è Bellezza...

Dio è Bellezza.Non è un concetto da capire, è una manifestazione da accogliere, un'esperienza da vivere dentro comunioni di vita non soffocanti , ma armonia delle diversità...

venerdì 17 giugno 2011

Il passo di Dio

Nella polvere dei nostri sentieri Dio rallenta il suo passo sul ritmo del nostro...

mercoledì 15 giugno 2011

Dio e l'uomo...

Dio e l'uomo s'incontrano non nei cieli dorati, ma nelle strade polverose della fatica di tutti i giorni...

martedì 14 giugno 2011

venerdì 10 giugno 2011

La famiglia buona samaritana












Dal Vangelo secondo Luca
Un dottore della legge si alzò per mettere alla prova Gesù: “Maestro,che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse:“Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa' questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va' e anche tu fa' lo stesso” (Lc 10).

La famiglia scendeva da Gerusalemme a Gerico per le vie tortuose della storia, quando incontrò i temp imoderni. Non erano più briganti di altri, ma si accanirono contro la famiglia. Le rubarono la fede, che più o meno aveva conservato, poi le tolsero l’unità e la fedeltà, la serenità del dialogo domestico, la solidarietà con il vicinato e l’ospitalità per i viandanti e i dispersi. Passò per quella strada un sociologo. Vide la famiglia ferita sull’orlo della strada e disse: “È morta”, e continuò il cammino. Passò uno psicologo e disse: “Era oppressiva. Meglio che sia finita”. La incontrò un prete e la sgridò: “Perché non hai resistito? Forse eri d’accordo con chi ti ha assalito?”. Infine passò il Signore, che la vide e ne ebbe compassione e si chinò su di lei lavandole le ferite con l’olio della sua tenerezza e il vino del suo amore. Se la caricò sulle spalle e la portò alla Chiesa, affidandogliela, dicendo: “L’ho pagata con il mio sangue. Non lasciarla sola sulla strada in balia dei tempi. Ristorala con la mia Parola e il mio Pane. Al mio ritorno vi chiederò conto di lei”. Quando la famiglia si riebbe, si ricordò del volto del Signore e, guarita dalla sua solitudine egoista e dalle sue divisioni, decise di fare altrettanto e di fermarsi accanto a tutti i malcapitati della vita per assisterli e dire loro che c’è sempre un amore vicino a chi soffre ed è solo. Così venne ripristinata la solidarietà umana. Se in ogni volto, in futuro, il malcapitato poteva temere di riconoscere i suoi assalitori, ora poteva anche pensare di riconoscere il suo salvatore. Anche nella solidarietà quotidiana tra famiglie può ripetersi questa riconciliazione umana. Ciascuna infatti può e deve testimoniare la presenza affettuosa del Signore.